venerdì

L'ultima battaglia - prefazione

Anno Quinto, Guerra della Legge.

L'ultima battaglia.



Sono trascorse poche settimane dall'invasione della Legge nei nostri territori. Nobes, il nostro nemico, autofregiatosi del titolo di Giudice, ha radunato una vasta armata e vinto, una ad una, ogni battaglia finora. Ha avuto gioco facile delle nostre divisioni interne. I Tredici, memori solo degli asti covati per cinque anni, meditando vendette reciproche e dimentichi della loro passata grandezza, hanno affrontato separatamente le forze della Legge mano a mano che queste s'avvicinavano al loro sacro Tempio.
Il Tempio, cardine di questo loro mondo, fonte immane di potere; il solo luogo dove tutto può essere portato all'origine, ai tempi passati, prima di quell'empia notte che rese i Tredici ciò che sono ora. Esseri semidivini, capi di grandi eserciti e nazioni. E' a ciò che punta Nobes. Distruggere il tempio e strappare al mio Signore e ai suoi pari ciò che spetta loro di diritto: il potere su queste terre.
Eppure questo eretico, che sogna di brindare sulle ceneri di ciò che ci è sacro, contempla ora uno spettacolo mai visto: le residue forze dell'Orda dei Tredici finalmente riunite, a difesa del tempio, e finalmente pronte a distruggerlo. Una grande paura gli gela le ossa, e fa bene a temerci: nessun esercito, per quanto mai vasto, ha mai retto l'urto dei Tredici eroi, ciascuno potente quanto un'intera armata, e dei loro fedeli soldati, schierati come un sol uomo.
L'alba ci vede pronti, il tramonto ci vedrà vittoriosi.

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