Il cellulare squillava più e più volte, ma veniva bellamente ignorato da tutti. Strano.
Forse perché fuori c'era un... ma no, ve lo dico dopo.
Alessandro smise di guardare quello che stava guardando, e tornò a focalizzarsi sul suo coinquilino.
-Ma la pianti di chiamare la gente alle 2 di notte? E poi sta a te, vuoi giocare questa carta?
-Ah si, scusa... E' che sono un po' preoccupato. - e calò un asso a spade.
-Di cosa, preoccupato? Staranno dormendo... E poi na cosa mi chiedo, ma l'asso non era già uscito?
- No no, era uscito quello a bastoni. Decisamente.
Alessandro si grattò la fronte.
-Sarà... - e tornò a guardare nell'angolo.
-Mi sembri distratto. Mi dici cos'hai? E' tutta la sera che fissi il muro!
-Ma no niente... I soliti pensieri del cazzo - e così dicendo, mise sul tavolo un due a coppe.
-Due di coppe? No aspetta un secondo - osservò Alberto - questa carta era già uscita, ne sono sicuro.
-Cosa? Ne sei sicuro?
-Sicurissimo. Sì, decisamente - e prese il mazzo in mano. Dopo aver controllato poche carte, disse - C'è qualcosa che non quadra. E' come se avessimo rimischiato, solo che non capisco quando possa essere successo. Bho?
-Eh, lo so io chi è stato, mortacci sua - sussurrò Alessandro.
-Cosa?
-Niente.
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