martedì

blablablah

TU! si, tu o oscuro tizio che per caso capita su queste pagine scure!
no niente, non spaventarti. sono passato qui per caso anch'io e sto scrivendo cose a random. qualcosa si muove lontano dalla luce del sole, indefinito e impercettibile. ci basta sapere che esiste? o dobbiamo anche vederlo? la verità è come una retta parallela? comunque volevo dire, si studia, si programma, ogni tanto si disegna. il bzproject, questo fantasma, prima o poi vedrà la luce, ma non oggi. tanto nessuno ha quest'urgenza per ora. e pensare che ero partito in quarta ormai un anno fa? o di più? pensando che in poco avrei potuto realizzarlo... e poi arrivarono altri impegni. pazienza.

invito chiunque abbia voglia a scrivere qualcosa qui sotto. così, tanto per.
non vi bastano queste vuote chiacchiere? eh neanche a me. così metterò un vuoto racconto, il seguito de 'la creazione', quella cosa che ho pubblicato prima. almeno posso dire di aver scritto un post con un minimo di motivazione.

la verità è che non ho nulla da dirvi, oggi, adesso, e fintanto che resterò chiuso tra queste quattro mura. certo, poi quando mi capita di sparar cazzate, allora lì è un altro discorso... ma non mi capita mai quando sto davanti a questo blog. così scrivo il niente. se mettevo una foto a caso del mio criceto facevo meglio. ma almeno ho battuto un colpo.

eccovi il racconto.

ANESTESI

e cielo e terra si mostrò qual era.
ansanti tenebre strisciavano come bava di lumaca al seguito della feconda progenie di primordi esseri, e insonne vagava nell'oblio carpendone gli scopi. il caos si contraeva moribondo e violato, quale carne malandata da aria e cancri, svuotando spazi nuovi e insolvibili.
per queste nuove lande ignaro si smarrì il terzo degli esseri, colme le orbite di sete e meraviglia, e tanto tempo passò a rimirare e ricordare questi oggetti e tanto ancora e uguale a ricordare la sua vera essenza, e d'un tratto si rese conto della sua insignificante presenza e si accorse di essersi perso e anche di essersi perso, così per una parte uguale di tempo pianse e versò freddo liquido, e ancora per lui quel tempo non ebbe significato.
ripercorse dunque la strada ma strada non era presente e la carovana delle crature imperterrita persisteva nella propria eternità. perdunque la terza creatura s'immerse nella materia nuova e si distese ed ebbe oblio e tristezza e solitudine, e buffo fu pensare ai primi artefici e alla loro impotenza e all'impotenza propria suprema. ma essa ormai non ebbe più nome o memoria o fluire rapido del tempo, e il tempo si fermò.
d'un tratto genesi nuova si ebbe, e nuova materia, e dal tutto origine e nell'intorno per una contrazione inaudita di una parte del solito che, con gesto originale incoerente, produsse ancora pensiero plasmato, di forma assente eppure occupante spazio, e da questo tutto ebbe origine, e il nuovo strumento spadroneggiò beffardo.
nuova legge fu, e nuova storia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

commento tanto per...

bizio ha detto...

grazie, grazie!